Mathias PDS: Ribelle fuori, poeta dentro – l'intervista.
Cari lettori,
oggi
vorrei presentarvi un poeta della strada che seguivo con enorme
meraviglia e sincera lode su Facebook, Mathias PDS.
Sono rimasta molto
affascinata dall'iniziativa di trascrivere versi su muri e parapetti
delle città, in maniera tale che la poesia possa sfiorare chiunque
vi passi casualmente vicino, penetrando cuori intorpiditi e
svegliando sguardi disillusi, inducendo la gente a riflettere, a sentire.
Presidente
dell'associazione Poeti della Sera, di cui esiste la pagina omonima su Facebook, Mathias ha fondato nel 2012 a Milano – cooperando con l'artista
di strada e poeta Ivan Tresoldi - il movimento della poesia
urbana, partecipando a tutti i festival internazionali promossi da
quest'organizzazione e realizzando diverse opere sparse per l'Italia
(come Palermo, Genova, Roma, Lecce, Milano, Udine e Castellammare del
Golfo).
Con il suo
gentilissimo permesso, ho estratto qualche citazione dalla sua Pagina
per lasciarvi un piccolo assaggio della sua arte.
Di seguito, la
nostra chiacchierata! :-)
Ciao Mathias, da dove arriva il tuo
amore per l'arte poetica?
Il mio amore per la poesia si sviluppa
agli albori della fase adolescenziale, quando, grazie a mio padre
(anch'egli poeta), comincio ad avvicinarmi a questo mondo per nulla
semplice ma incantevole.
La poesia di strada mira a far
innamorare le persone della poesia?
La poesia è tornata in strada per
molteplici ragioni. Sia per avvicinare le persone in generale e non
solo i lettori a questa realtà artistica con frasi spesso semplici e
dirette (denominate anche "scaglie poetiche") sia come
segno di protesta e dunque per ribellarsi a quel mondo editoriale che
non da merito, come forse dovrebbe, ai poeti e alla poesia di questa
generazione.
Sulla tua pagina Facebook hai
scritto "Ribelli fuori, poeti dentro". Una ribellione tesa
a lottare contro cosa?
La frase figurerà come titolo di un
romanzo breve, autobiografico, che tenterò di pubblicare a breve. Al
di là di questo la ribellione accomuna un pò tutti gli street
artist e poeti di strada. Un'opera d'arte per essere definita tale
necessita di veicolare il suo messaggio e, a detta mia, l'atto
ribelle di trascrivere poesie sui muri esprime già di per sé un
messaggio preciso.
Mi pare di aver capito che non sei
l'unico amministratore della pagina, o sbaglio?
La pagina è gestita da tre persone in
tutto.
Quali sono le doti umane del poeta,
per te?
Fluente immaginazione, perseveranza,
determinazione.
Quali poeti ti ispirano
maggiormente? E quali sono stati vitali per la tua formazione?
I poeti che preferisco sono: Allen
Ginsberg, Gregory Corso, Garcia Lorca, Neruda, Rimbaud, Verlaine,
Boudelaire, Quasimodo, Bukowski, Pavese e Ungaretti. Tuttavia, per la
mia formazione poetica devo ringraziare un cantautore che amo in
particolar modo, Rino Gaetano.
Abitualmente, cosa leggi?
Tendenzialmente solo classici.
Un libro che consideri un
capolavoro?
1984, di George Orwell.
Come vivi la poesia?
Provo a viverla in prima persona,
lasciando scorrere la sua musica e introducendo la sua metrica in
ogni aspetto del quotidiano.
Quale pensi che sia la tua missione
di poeta?
Spero, nel mio piccolo, di poter
rendere grande il movimento di poesia di strada che ho fondato
insieme a tanti altri poeti come Ivan Tresoldi, Mr Caos, Il M.e.P, i
Poeti Der Trullo e così via.
Che ricordo ti lega alla tua prima
composizione poetica?
Purtroppo, visto il tempo trascorso,
non saprei rispondere a questa domanda.
Cosa anima i versi della tua ultima
raccolta "Fra il silenzio e il rumore"?
L'odio che nutro nei confronti
dell'ingiustizia, la tristezza nei confronti degli italiani che
versano in condizioni economiche disagiate, il marcio e il degrado,
talvolta la speranza illusoria di una ripresa basata sui valori
morali, e uno stato attuale perennemente interposto fra un rumore e
un silenzio.
Da cosa deriva la scelta del titolo?
Proprio dal mio stato attuale che è
interposto fra il silenzio della rassegnazione e il rumore della
rabbia. In fin dei conti, a pensarci bene, siamo tutti sospesi fra il
silenzio e il rumore.
Partecipi a reading poetici? Cosa ne
pensi in merito?
Non ho mai partecipato a un reading
poetico. La poesia di strada, di norma, si ferma sui muri.
Quale domanda adoreresti ricevere in
un'intervista?
In una intervista... nessuna.
Attualmente, ti stanno occupando
ulteriori attività creative?
Sì, a settembre sarò a Milano per la
quinta edizione del festival di poesia di strada. In estate, invece,
vagherò come un imbianchino errante (ma con la disposizione d'animo
di un vecchio ramingo) per la Sicilia.
Con quale poesia decidi di salutare
i lettori?
Con questa mia massima:
All'ombra della natura
per contestare
il bagliore della società
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