Post
Visualizzazione dei post da 2015
Io voglio vivere
- Ottieni link
- X
- Altre app
Festeggia la vita è un istinto del cuore, un racconto nato a Marzo del 2011 a Sommariva del Bosco che ho trasformato in una vera filosofia esistenziale. Ho atteso che il titolo del mio libro, nel tempo, assumesse un significato inequivocabile, visto che la limpidezza del messaggio, a primo impatto trionfale, ha lasciato molti volti pressoché smarriti, ad oggi mi sono decisa a presentarlo con maggior consapevolezza. La verità è che si vien sopraffatti dagli eventi finché si realizza che questa realtà bizzarra, spesso clamorosamente stracciabile, è un'occasione: per sperimentare la felicità, per sognare strafregandosene delle voci esterne, materializzare contro la mediocrità di chi vede nella vita soltanto un mero ciclo e non l'arte, il gusto sopraffino di vivere per amare. Amare la vita è una materia complessa, si apprende iniziando a darle il valore che merita, spezzettandosi fra obiettivi significanti con ragguardevole solerzia e contrariandosi solo con la propria perso
Si scrive sempre pensando a qualcuno...
- Ottieni link
- X
- Altre app
Prendo il tuo ricordo da dentro, mi ci perdo. Ti spoglio il mio cuore... e le mie parole hanno il sospiro delle nostre ore, s'ispirano al tuo viso. Nelle mie parole ardiscono i nostri baci intensi, dense d'inchiostro strisciano febbrili sulla carta, spinte dall'anima, ramificando la vita del nostro amore, l'odore compenetrato della nostra pelle. Le mie parole sussurrano di noi, da l oro ci si accorge di questo turbido, nudo bisogno di pervadere di te questa notte ed evadere dalla nostalgia di averti. I nostri momenti sbattono in me, caldi nella memoria, più forti. Si scrive sempre per amore di una persona, l'amore di una persona. by Alka Nella foto: Il principe e la ballerina ( The Prince and the Showgirl )
Risvegliando sogni
- Ottieni link
- X
- Altre app
Sembra un sogno, eppure ero io la ragazza che accettò di trasferirsi a Taranto per lavoro, senza neppure aver idea di dove accidenti fosse situata. Controllai precipitosa la cartina geografica e mi vennero le vertigini: la città mi "aspettava" a ben novecentodiecichilometri... Urrà?! Lo annunciai ai miei genitori, i quali accolsero la notizia con laconico scetticismo - credo rievocando l'esito negativo delle mie antecedenti esperienze consimili - cionondimeno mi salutarono sabato sera col loro beneplacito. Abbracciai i miei veri amici, buttai in una valigia il mio cuore spezzato e mi strinsi in un sogno, quello di ricominciare. A sorridere, soprattutto. Tredici ore di viaggio nella mente e nel sonno squassato dalle strade irregolari, ma scivolarono. Venni sorpresa insieme agli altri passeggeri dall'alba, che risveglia sempre lo stupore negli occhi e quella bambina nell'anima... Appena scesi dal pullman nella terra di Taranto, mi godetti sin dai primi istant